Come proteggere file e Documenti in Windows 10
Windows 10 comprende diversi strumenti per proteggere i documenti e l’intero sistema, fra cui tre valide funzioni completamente nuove. Uno degli aspetti di Windows 10 che interessa molto i futuri utenti del nuovo sistema operativo di Microsoft è legato alla sicurezza. È infatti noto che Windows, essendo il sistema operativo per PC più diffuso, è uno dei ‘bersagli’ preferiti di hacker e pirati, e per questo motivo le opzioni per la protezione del sistema sono particolarmente importanti. Windows 10 introduce diverse novità volte a migliorare la sicurezza del sistema, quindi ciò vale anche per i vostri file e documenti più importanti.
Scopriamo questa nuova funzione per capire come proteggere file in Windows 10.
Ripristina versioni precedenti. In alternativa è possibile anche ritornare allo strumento Ripristina file con Cronologia file, che può essere attivato cercando il nome nel box di ricerca oppure da Pannello di controllo/ Sistema e sicurezza/Cronologia file. In caso di problemi più seri, Windows 10 offre uno strumento aggiuntivo per venire in soccorso agli utenti in difficoltà. Dalle Impostazioni, nella sezione Aggiornamento e sicurezza, si trova infatti anche l’opzione Ripristino, che permette di reimpostare il proprio PC facendolo tornare allo stato iniziale oppure di riportarlo a una build precedente del sistema operativo in caso di malfunzionamenti legati ad un aggiornamento. L’opzione per il ripristino completo del PC, che spesso è davvero l'unica soluzione possibile, offre due diverse modalità di esecuzione: la prima consente di mantenere i propri file, rimuovendo tutte le applicazioni e i driver, e resetta le impostazioni del sistema. La seconda, invece, elimina tutto, riportando Windows allo stato direttamente successivo alla sua installazione, quindi senza alcuna personalizzazione, senza documenti ‘esterni’ e senza app installate. In alcuni sistemi può inoltre essere disponibile l’opzione Ripristina impostazioni del produttore, che serve a riportare il sistema a com’era quando è stato acceso la prima volta, con le personalizzazioni e le app previste dal produttore del computer.
la foto dell’utente, ma soltanto i suoi dati biometrici. Anche questo serve a migliorare il livello di sicurezza del sistema e a impedire l’accesso ad eventuali malintenzionati.
Scopriamo questa nuova funzione per capire come proteggere file in Windows 10.
I sistemi di Protezione di Windows 10
Windows Hello
Innanzitutto c’è la funzione Windows Hello, un sistema di autenticazione basato su tecnologia biometrica che impedisce l’accesso al sistema da parte di malintenzionati. Invece di utilizzare una normale password, che potrebbe essere ‘rubata’ e usata per scopi illeciti, l’utente può impostare Windows 10 al fine di garantire l’accesso al sistema solo dopo aver riconosciuto alcune caratteristiche fisiche dell’utente stesso. Windows Hello può effettuare una scansione del volto oppure dell’iride o, ancora, ‘leggere’ l’impronta digitale dell’utente tramite un apposito scanner. Gli scanner di impronte digitali in commercio, anche quelli già integrati in alcuni computer portatili, possono usufruire della funzione Windows Hello, mentre per la scansione del volto (o dell’iride) non si può utilizzare una webcam qualunque, ma è necessario attrezzarsi con una telecamera basata su una particolare tecnologia, la RealSense 3D sviluppata da Intel. Telecamere di questo tipo sono già state integrate in vari dispositivi in commercio, come l’all-in-one B50 3D Camera di Lenovo o il notebook Aspire V17 Nitro di Acer, che saranno seguiti da altri modelli che verranno presentati nei prossimi mesi. Inoltre ci saranno anche tablet dotati di telecamere basati sulla tecnologia RealSense 3D, e presumibilmente verrà venduta anche una versione esterna della webcam 3D di Intel. Agli sviluppatori, difatti, Intel ha fornito un modello USB della telecamera RealSense 3D marchiata Creative, che ha le stesse caratteristiche di quelle integrate e quindi supporterà la funzione Windows Hello.Microsoft Passport
Un’altra funzione studiata per garantire la sicurezza, in questo caso quella relativa all’accesso ai servizi online, è Microsoft Passport. Questa tecnologia è collegata a Windows Hello ed usufruisce del riconoscimento biometrico del sistema per autenticare l’utente a un servizio o un sito web senza dover inserire la password e senza che una password sia memorizzata nel server a cui si accede. In questo modo non c’è il rischio che i propri dati di accesso siano sottratti dal server del servizio utilizzato, quindi si migliora ancora di più il livello della sicurezza.Tecnologia Device Guard
Microsoft ha anche pensato a proteggere Windows 10 da possibili attacchi tramite l’installazione di virus o malware: nella nuova versione del sistema operativo ci sarà infatti anche la tecnologia Device Guard, che consiste nel bloccare l’installazione di software ritenuti non affidabili. Per essere autorizzati ad installarsi nel sistema i programmi dovranno essere ‘firmati’ digitalmente dagli sviluppatori certificati. Device Guard permetterà inoltre agli amministratori di reti aziendali di ridurre la possibilità d’installazione di software limitandola esclusivamente ad applicazioni provenienti da una certa sorgente, per esempio il Windows Store, oppure soltanto da determinati sviluppatori. Un’ulteriore funzione di Device Guard consiste nel poter eseguire software non affidabili in ambienti virtualizzati, separandoli dal resto del sistema per impedire ad un eventuale malware di infettare l’intero PC. Device Guard sfrutta risorse software e hardware, quindi questa tecnologia dev’essere implementata dai produttori di PC, che probabilmente la sfrutteranno solo per (costosi) sistemi destinati ad applicazioni professionali. Un altro aspetto importante riguardante la sicurezza è legato al backup e al ripristino del sistema. Chi usa Windows da tempo sa bene quanto possa essere prezioso lo strumento che salva dei punti di ripristino del sistema, grazie al quale è possibile ritornare a uno stato precedente a un problema, per esempio l’installazione di un driver non adatto che può arrivare a bloccare l’intero sistema. Microsoft ha mantenuto quest’opzione anche in Windows 10, ma stranamente non è preattivata. Ciò significa che chi intende avere questa protezione deve obbligatoriamente attivarla a mano: per farlo basta inserire nel box di ricerca nella barra delle applicazioni ‘Punto di ripristino’, quindi cliccare il risultato Crea un punto di ripristino (che si trova nel Pannello di controllo). Si aprirà una finestra che contiene l’elenco dei dischi disponibili nel sistema, su ognuno dei quali è possibile attivare questo tipo di protezione in modo indipendente. Si sceglie il drive da proteggere, quindi si preme il pulsante Configura, che aprirà una nuova finestra in cui effettuare le impostazioni richieste. Innanzitutto si deve attivare l’opzione Attiva protezione di sistema, poi si deve scegliere lo spazio su disco da dedicare a questa funzione. Il salvataggio dei punti di ripristino occupa infatti spazio aggiuntivo sulla stessa unità che si decide di proteggere, quindi occorre spostare il cursore fino alla percentuale di spazio da utilizzare. Generalmente una buona scelta è il 10% dell’unità, ma molto dipende dalla dimensione del drive e dallo spazio libero. Una volta esaurito questo spazio, i punti di ripristino meno recenti vengono automaticamente tolti dal sistema per far posto a quelli nuovi. I punti di ripristino vengono creati dal sistema quando viene installato un nuovo driver o una nuova applicazione, ma è comunque possibile crearli manualmente. Occorre sempre ricordarsi che, nel caso in cui il sistema non riesca nemmeno più ad avviarsi, è necessario far partire il sistema da un drive esterno, utilizzando il DVD d’installazione di Windows (se se ne è in possesso) oppure un’unità creata apposta per questo scopo, che può essere un CD o un drive Usb. Anche in questo caso basta utilizzare gli strumenti di Windows 10, scrivendo nel box di ricerca ‘Unità di ripristino’ e cliccando sulla voce Crea un’unità di ripristino fra i risultati: si aprirà una nuova finestra con una semplice procedura guidata per terminare l’operazione in pochi minuti. Un’ulteriore funzione che può rivelarsi molto preziosa è la Cronologia file, già presente in Windows a partire dalla versione 8. Questa funzione permette in qualsiasi momento di recuperare una versione precedente di un documento su cui si sta lavorando, mettendo l’utente al riparo da perdite di dati dovute ad errori precedentemente commessi. Per attivare Cronologia file bisogna andare nelle Impostazioni, selezionare la voce Aggiornamento e sicurezza, quindi scegliere Backup. La prima cosa da fare è impostare l’unità su cui eseguire il salvataggio dei file, che dev’essere un secondo disco, anche esterno, o un’unità di rete. Quando l’opzione è attiva si potrà accedere alle versioni precedenti dei file cliccandoci sopra con il tasto destro e selezionando nel menu contestuale la voceRipristina versioni precedenti. In alternativa è possibile anche ritornare allo strumento Ripristina file con Cronologia file, che può essere attivato cercando il nome nel box di ricerca oppure da Pannello di controllo/ Sistema e sicurezza/Cronologia file. In caso di problemi più seri, Windows 10 offre uno strumento aggiuntivo per venire in soccorso agli utenti in difficoltà. Dalle Impostazioni, nella sezione Aggiornamento e sicurezza, si trova infatti anche l’opzione Ripristino, che permette di reimpostare il proprio PC facendolo tornare allo stato iniziale oppure di riportarlo a una build precedente del sistema operativo in caso di malfunzionamenti legati ad un aggiornamento. L’opzione per il ripristino completo del PC, che spesso è davvero l'unica soluzione possibile, offre due diverse modalità di esecuzione: la prima consente di mantenere i propri file, rimuovendo tutte le applicazioni e i driver, e resetta le impostazioni del sistema. La seconda, invece, elimina tutto, riportando Windows allo stato direttamente successivo alla sua installazione, quindi senza alcuna personalizzazione, senza documenti ‘esterni’ e senza app installate. In alcuni sistemi può inoltre essere disponibile l’opzione Ripristina impostazioni del produttore, che serve a riportare il sistema a com’era quando è stato acceso la prima volta, con le personalizzazioni e le app previste dal produttore del computer.
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Proteggiamo i nostri file in Windows 10: come funziona
1. Facciamoci conoscere
Windows Hello può autorizzare l’accesso degli utenti tramite il riconoscimento biometrico del volto. La prima cosa da fare, in questo caso, consiste nell’effettuare la scansione del viso in modo che poi possa essere riconosciuto dal sistema. Grazie alla telecamera RealSense 3D la scansione viene effettuata in tre dimensioni, così da migliorare il livello di sicurezza.2. Accesso locale e online
Windows 10 utilizza la tecnologia Microsoft Passport per poter accedere ai siti web o ai servizi online senza l’utilizzo di password. L’utente può essere autorizzato all’accesso tramite riconoscimento biometrico, grazie alla collaborazione fra Microsoft Passport e Windows Hello. Sono supportati il riconoscimento del volto, dell’iride o dell’impronta digitale.
3. Il controllo biometrico
Quando si accede a un servizio che richiede l’autenticazione dell’utente, Windows Hello, se configurato allo scopo, avvia la procedura di controllo biometrico. Un’apposita finestra appare sullo schermo per segnalare che è in corso la verifica dell’identità. In pochi istanti il sistema è in grado di effettuare il riconoscimento e verificare se i dati corrispondono a quelli memorizzati.4. Siamo i benvenuti
Completata con successo l’operazione di controllo biometrico dell’utente, Windows Hello confermerà l’avvenuto riconoscimento con un messaggio a schermo. Windows Hello non memorizzala foto dell’utente, ma soltanto i suoi dati biometrici. Anche questo serve a migliorare il livello di sicurezza del sistema e a impedire l’accesso ad eventuali malintenzionati.